Il Ddl 193/2016 prevede:
-una sanatoria fiscale in relazione alle vecchie cartelle Equitalia (cartelle esattoriali)
-e l’addio all’ente Equitalia.
LA SANATORIA FISCALE (O ROTTAMAZIONE DELLE CARTELLE ESATTORIALI DI EQUITALIA).
Cartelle che possono usufruire della rottamazione:
la rottamazione consente di chiudere i conti con le cartelle Equitalia per i ruoli affidati dal 2000 al 2015.
I contribuenti che vi aderiranno non verseranno sanzioni, interessi di mora e interessi di dilazione.
Dovranno invece pagare la quota capitale (le imposte, le tasse, i contributi inps e inail), gli interessi legali e l’aggio esattoriale, oltre alle spese di eventuali procedure.
Sono escluse dalla sanatoria le cartelle che contengono i seguenti tributi:
i dazi e le accise,
l’IVA all’importazione,
le sanzioni di natura penale;
le sanzioni per violazioni del codice della strade (per queste, in verità, la rottamazione è ammessa solo in relazione alle somme aggiuntive alla sanzione).
Tempi di pagamento della sanatoria:
la rottamazione prevede un periodo piuttosto breve per i pagamenti (4 rate: di cui l’ultima non oltre il 15 marzo 2018).
L’iter per accedere alla sanatoria:
il contribuente deve presentare un’istanza redatta su un apposito modulo entro il 23 gennaio 2017.
Entro il 24 aprile 2017, Equitalia dovrà comunicare al contribuente l’importo dovuto e quello delle singole rate da pagare.
Attenzione che l’adesione vincola il contribuente:
-se non viene pagata nei termini anche una sola delle rate, decade la rottamazione;
-inoltre, se il contribuente ha già in corso dilazioni molto lunghe (dieci anni, ad esempio), con la rottamazione rinuncia a questo vantaggio.
Quindi bisogna fare bene i conti prima di proporre la rottamazione, perché se si valuta di non essere in grado di far fronte al debito della sanatoria entro il 15 marzo 2018, è meglio proseguire nella rateazione in corso.
Con la presentazione della domanda di rottamazione si inibiscono le misure cautelari (fermo veicolo o ipoteca sull’immobile); i fermi e le ipoteche già iscritti però, restano salvi.
Addio ad Equitalia:
Il decreto fiscale Dl 193/2016 mette anche fine ad Equitalia: dal 1 luglio 2017 lascerà il posto all’”Agenzia delle Entrate-Riscossione”, e un apposito Dm disciplinerà le sue funzioni e competenze.
Il nuovo Ente accederà a tutte le banche dati, consultabili dall’Agenzia delle Entrate e di cui dispone Equitalia per il recupero coattivo delle imposte non pagate.